E domani come sarà? Come affrontare il post coronavirus? Ecco la risposta di Stefano Tenti, medico e imprenditore della sanità privata, direttore generale del Centro Chirurgico Toscano
Per affrontare il domani bisogna partire sempre dall’oggi, imparando da quello che ci accade intorno come una grande lezione. Credo che sia importante tenere a mente la locuzione latina tratta dagli scritti del vangelo e motto scout: “estote parati”, siate pronti!
Questo immortale avvertimento deve farci capire che sarà necessario organizzare una vita sociale tenendo sempre conto di sette anni di vacche grasse e sette anni di vacche magre, come giustamente ammonisce la Bibbia. La storia ci insegna molto, nel passato le grandi epidemie hanno colpito e insistito per lungo tempo sulle popolazioni del nostro pianeta, come la peste nera del trecento, l’influenza spagnola nel seicento o la più recente influenza asiatica a cavallo fra gli anni cinquanta e gli anni sessanta.
La cosa importante è essere sempre previdenti e non creare i presupposti per la carestia successiva, dobbiamo capire che non dobbiamo consumare tutto perché non sappiamo quello che ci può servire e per questo occorre equilibrio. E’ un concetto che in ambito sanitario acquisisce un’importanza ancora maggiore. Da anni sostengo il concetto della ridondanza, vale a dire avere sempre di più di quello di cui possiamo avere bisogno e nel caso della salute pubblica è ancora più importante. Noi il concetto della ridondanza in sanità lo applichiamo nel nostro lavoro quotidiano presso il Centro Chirurgico Toscano e ci crediamo fermamente.