Immerso nel verde del Casentino, esiste un luogo in cui storia, spiritualità e mistero si incontrano e regalano a chi lo visita un’esperienza indimenticabile: è Romena, dove il medioevo rivive più che mai.
In cima a una collina a controllo della sponda destra dell’Arno, nel territorio del comune di Pratovecchio-Stia, il Castello di Romena esprime ancora la sua antica grandezza.
Fin dall’XI secolo è documentato come dominio dei Marchesi di Spoleto, ma nel secolo seguente entrò a far parte dei possessi dei Conti Guidi, che ne potenziarono le difese con robuste torri e un sistema di cerchie murarie concentriche disposte su diverse quote, oggi in gran parte perdute.
Dalla seconda metà del Settecento il Castello di Romena appartiene ai Conti Goretti de’ Flamini, che dopo gli ultimi restauri del 2007 lo hanno riaperto al pubblico, consentendo di ammirare le parti sopravvissute e le varie trasformazioni a cui è andata incontro la roccaforte nei secoli.
Poco più a valle del maniero si trova la Fonte Branda di dantesca memoria, che rimanda al falsario Mastro Adamo da Brescia giustiziato per aver falsificato, su incarico dei Conti Guidi, i fiorini della Repubblica Fiorentina.
Dante Alighieri, che frequentò questi posti, lo inserì nel XXX canto dell’Inferno.
Scendendo ancora, alle pendici del colle incastellato, si giunge alla Pieve di San Pietro a Romena, il capolavoro romanico del Casentino.
Nel 1152 il pievano Alberico fece riedificare la chiesa sui resti di un precedente edificio altomedievale triabsidato, visitabile attraverso un’apposita scala.
L’abside poligonale è un tripudio di arcatelle, colonnette, monofore, bifore e trifore.
All’interno la pietra austera e la poca luce filtrata immergono il visitatore in una dimensione mistica, nella quale sacro e profano si intrecciano senza soluzione di continuità. Ogni capitello è un piccolo universo di simboli, figure umane, animali reali e mitologici, citazioni bibliche e motivi vegetali da interpretare.
Oggi la pieve ospita la Fraternità di Romena, una comunità che dal 1991 fa dell’accoglienza il suo primo valore. Un luogo spirituale per chiunque abbia la voglia di rientrare in contatto con se stesso, gli altri e la natura, inserito in un contesto storico-paesaggistico unico.