Una vita immersa nel profumo della farina, la nascita dell’azienda agricola a Mugliano, l’amore per una professione ereditato dal padre Silvano. I fratelli Pierozzi, Marco e Leonardo, si dedicano ogni giorno a impastare e valorizzare il lievito madre. “Oggi la tendenza è di uniformare e standardizzare i sapori, mentre noi vogliamo esaltare quelli essenziali: semplici ma buoni”
Una vita immersa nel profumo della farina, un viaggio continuo alla ricerca di materie prime d’eccellenza per dar vita a pane, pizza, schiacciata e dolci unici. Una passione senza sosta per la scoperta di nuovi metodi di panificazione. Così si potrebbe raccontare la storia di Marco e Leonardo Pierozzi, fratelli artigiani che, dagli inizi degli anni 2000, guidano con amore il forno di Pieve al Toppo. Un luogo che babbo Silvano rilevò nel 1985 e che, oggi, è diventato molto più: è un laboratorio di tradizione, innovazione e cuore.
Se Marco ha frequentato l’istituto alberghiero coltivando da sempre la passione per la cucina, ed è entrato a fianco del babbo con le idee ben chiare non appena terminato il percorso scolastico, Leonardo ha avuto un altro percorso di studi, ma al momento di decidere cosa fare da grande, non ha avuto dubbi. Per migliorare nella produzione entrambi hanno frequentato numerosi corsi di specializzazione sia sulla pasticceria che sulla panificazione, confrontandosi costantemente con colleghi di tutta Italia.
“Una produzione che inizialmente era di solo pane, ma che con il nostro ingresso si è ampliata alla pasticceria – raccontano i due fratelli. Il passo successivo è stato l’apertura del forno a Pieve dal Toppo nel 2007”.
L’ obiettivo dei Fratelli Pierozzi è offrire ogni giorno prodotti pensati e sperimentati per un miglioramento costante delle proposte, tenendo bene a mente un unico punto fermo: “Abbiamo sempre cercato strade diverse e nuove per ciò che produciamo, ricordando da dove siamo venuti e da dove arriva la panificazione, non lasciando niente al caso. Le materie prime nel nostro mondo sono fondamentali per ottenere un ottimo risultato. Il nostro lavoro sta nel cercarle e selezionarle”.
Marco e Leonardo non si fermano mai, sono in continuo movimento e lo testimonia anche il loro progetto legato alla terra. “La curiosità, la sfida di produrre la nostra farina, i nostri ortaggi, e dar vita ad un’azienda agricola è stata un’evoluzione naturale.
Due bambini che giocano con la terra. Nati a Mugliano, cresciuti a Pieve al Toppo, abbiamo deciso di fondare la nostra avventura agricola qui, dove vivono i nostri ricordi e affondano le nostre radici: seminare il pane ci sembra un buon modo per prendersene cura. Due anni fa è avvenuta la prima semina dalla quale è stata ottenuta la farina 52041, che prende il nome dal codice di avviamento postale del nostro comune. 52041 è anche il nome del nostro pane, realizzato interamente con la nostra farina, impiegata anche nei processi di lavorazione, nella preparazione delle bighe e dei lieviti madre”.
Il panificio, situato tra la Valdichiana e Arezzo, rappresenta il punto di riferimento per i due fratelli che, nel 2017, hanno deciso di espandersi nella città, aprendo un secondo punto Fratelli Pierozzi, nell’antico locale del Bastione di Santo Spirito. Alla base di questa scelta c’è sempre la filosofia che guida Leonardo e Marco: “Vogliamo fare quello che realmente ci piace, entrare in laboratorio e creare pizza, pane, schiacciata o una torta. Siamo convinti che fare ciò che ci appassiona ci permette di ottenere risultati migliori.
“Forse siamo controcorrente ma seguiamo i nostri istinti”.
Se i prodotti tradizionali sono il fiore all’occhiello dei fratelli Pierozzi, la sperimentazione rappresenta un altro aspetto su cui investono con passione, come dimostra il lavoro sui grandi lievitati, risultato di prove e sperimentazioni, combinando metodi di panificazione diversi. Il risultato è Essenza. “Non è un prodotto qualunque, ma il frutto di un’idea pensata e studiata, la nostra creazione e il nostro orgoglio. È solo l’essenza del panettone. Le cose semplici non sono sempre le più facili, ma sicuramente sono quelle che ci rendono più orgogliosi” .
Marco e Leonardo guardano al futuro con la speranza che le persone continuino a scegliere prodotti genuini, specialmente quelli realizzati con lievito naturale, un elemento fondamentale del loro lavoro. Fanno parte della rete di artigiani Figli di Pasta Madre Viva, che riunisce panificatori impegnati nell’uso del lievito madre per una panifica- zione autentica.
“Vorremmo combattere la prevalenza dell’appiattimento dei sapori e dei palati che rischia di inibire la curiosità e la capacità di apprezzare l’essenza dei sapori complessi come un valore aggiunto – spiega Leonardo. Questo è possibile solo grazie a una lavorazione lenta e artigianale, basata sull’uso del lievito madre. L’industria cerca di standardizzare e uniformare i sapori, noi vorremmo esaltare quelli essenziali: semplici, ma buoni”.
Marco aggiunge: “Portare in tavola un pezzo di territorio significa preservarne l’anima. Significa usare ciò che abbiamo a disposizione, in quantità giuste, trasformandolo con processi rispettosi delle sue caratteristiche. Pensate al cannolo siciliano: in Sicilia è più buono, più autentico, più giusto. Ogni comune d’Italia ha tesori unici. Impariamo a riconoscerli e a valorizzarli”.
Per trasmettere la consapevolezza nei consumatori di domani, Marco e Leonardo aprono le porte del loro mondo alle scuole locali. Qui, gli occhi curiosi dei bambini si riempiono di stupore mentre osservano la magia della farina che diventa pane nel laboratorio artigianale. L’esperienza si arricchisce quando, con i piedi tra le zolle e le mani nella terra, imparano il valore di ogni chicco di grano seminato. È un viaggio emozionante che racconta la pazienza, la dedizione e l’amore per la tradizione, seminando nei cuori dei più piccoli il rispetto per i gesti antichi.