Davide Rossi, classe 1992, alla guida della sua Kawasaki KX 450 F, è uno dei rider più promettenti della scena fmx italiana, pilota di freestyle motocross del nuovo team Riotriders formato da giovani piloti. Nato e cresciuto in Casentino a Pratovecchio, Scarpaccia per la precisione, nel 2012 è partito alla volta di Belluno per iniziare la sua avventura.
Ma come si diventa campioni di uno sport dove il grado di pericolosità è veramente elevato?
«Ho iniziato ad andare in moto all’età di sette anni per i boschi intorno a casa mia, poi intorno ai tredici, quattordici anni ho iniziato a fare qualche gara di motocross e poco dopo mi sono dato al freestyle e alle rampe di ferro. Il mio debutto sulla rampa è avvenuto grazie ad un annuncio pubblicato su una rivista di moto che pubblicizzava e dava indicazioni per la partecipazione ad una settimana di corso intensivo, organizzato dalla Freestyle Motocross School di Alvaro Dal Farra di Belluno, per imparare le tecniche base del freestyle motocross. Conclusa questa settimana Alvaro mi chiese se volevo continuare questo percorso quindi trasferirmi a Belluno e iniziare ad allenarmi mattina e pomeriggio in moto portando avanti la preparazione fisica e mentale per diventare professionista. Dopo qualche mese di riflessione ho deciso di accettare». Da quel momento Davide è entrato a far parte della squadra Da Boot, gruppo di 18 piloti professionisti che praticano motocross, quad e motoslitta freestyle, allenato dal bellunese Alvaro Dal Farra, ex pilota freestyle motocross.
L’inizio non è stato però dei migliori, infatti dopo tre giorni Davide si è rotto un dito ed è stato costretto a tornare subito a casa ma questo non l’ha fatto demordere ed è ben presto tornato in pista.
«Condividevo la casa con un altro freestyler casentinese, Leonardo Fini, con cui ancora oggi viaggio per le gare. Ci allenavamo sia in moto che in palestra e all’inizio è stata molto dura perché era difficile prendere il ritmo di un atleta, allenarsi dalla mattina fino alla sera, sette giorni su sette e anche l’allontanamento da casa si faceva sentire avendo solo diciannove anni. La scuola di Dal Farra mi ha insegnato a ragionare e comportarmi da atleta, quindi facevamo una vita sana, non bevendo alcolici, mangiando sano e andando a letto presto, facevamo tutto quello che era necessario per essere al 100% agli allenamenti. In questo sport la cosa bella e brutta è che non hai obblighi, non hai una società che ti impone il ritmo degli allenamenti, tu li gestisci quindi se la mattina vuoi dormire fino a tardi lo puoi fare però poi non otterrai risultati. Ovviamente di distrazioni nella vita ce ne sono tante e restare sempre concentrato non è sempre facile, tuttora a distanza di dieci anni mi rendo conto che tendo a distrarmi su altri obbiettivi quindi devo tornare concentrato sul mio sport. È una bella vita quella che faccio ma è abbastanza stressante, ogni giorno hai degli obiettivi da raggiungere e se non ci arrivi ti demoralizzi e il giorno dopo devi trovare la motivazione per andare avanti. Anche il rischio influisce molto perché quando inizi e lo fai per divertimento il rischio, non è nullo, ma sicuramente minore, adesso il rischio inizia ad essere elevato e ogni errore lo paghiamo gravemente quindi cerchiamo sempre di limitare non ti dico al 100% ma al 99% la possibilità di fare errori.
Le cadute quindi sono completamente evitabili?
Le cadute fanno parte di questa vita, servono ad imparare e non sempre ci facciamo male, è questione di fortuna, qualche volta la caduta banale può risultare più dannosa di una caduta visivamente più brutta. Le cadute ti possono formare o distruggere a livello mentale soprattutto perché quando andrai a riaffrontare quel salto potrebbero nascere in te delle paure. Naturalmente con l’esperienza impari a non farti fermare e a superarle.
Uno dei progetti che portate avanti come team è quello della Mototerapia. in cosa consiste?
Ogni anno creiamo degli eventi in giro per l’Italia a cui possono partecipare diversamente abili o persone meno fortunate di noi. Organizziamo uno spettacolo privato per loro e una volta finito, i più coraggiosi, li portiamo a fare un giro in moto ed è veramente una bellissima cosa. Alcuni la prima volta non vogliono salire perché sono spaventati, per qualcuno anche il rumore della moto è un problema ma sono quelli che poi non vogliono più scendere. Ogni tanto andiamo anche dentro gli ospedali, naturalmente con le moto elettriche, nei reparti di bambini malati terminali.
Quando pensi che smetterai di fare salti con la moto?
Non esiste una vera e propria data di scadenza per un atleta che fa questo sport. La media è tra i 35 e i 40 anni di solito ma non vale per tutti, è più una cosa legata alla testa che al fisico. Io spero di continuare almeno fino ai 40 anni, avendo solo 30 anni ancora sono un pischellino. Fondamentalmente finché avrò passione e mi alzerò la mattina con la voglia di saltare e migliorarmi lo farò. Quando inizierò ad alzarmi la mattina e sentire il peso dell’andare in moto smetterò, sarà il mio campanello d’allarme perché questa è la mia passione e per fortuna ne ho fatto un lavoro però non voglio sfidare troppo la fortuna e la sorte perché quando si fanno le cose forzate non riescono più bene e si inizia a rischiare troppo senza neanche portare a casa i risultati. Mi piacerebbe trovare qualche pilota giovane per prenderlo sotto la mia ala e seguirlo passo passo per portarlo sulla strada giusta perché purtroppo non c’è tanto ricambio generazionale oggi. Si può iniziare questo sport già dai tredici quattordici anni. All’estero è molto più seguito come sport soprattutto in Germania. Purtroppo in Italia non ci sono molti punti dove sperimentare questo sport, infatti mi piacerebbe creare qui in Casentino un posto omologato per far allenare i professionisti e dove poter fare un po’ di scuola ai ragazzi che vogliono provare questo sport.
Davide ha partecipato ai maggiori eventi in Italia e in Europa soprattutto in Germania, Francia e Spagna (come i Masters of Dirt), ha vinto la prequalifica per il campionato europeo IFMXF Night of the Jump e collezionato diversi piazzamenti tra l’8° e il 9° posto sia nelle coppe del mondo che nel campionato europeo IFMXF. È stato impegnato con Vanni Oddera ad Italia’s Got Talent su Canale 5, e ha girato ad eventi importanti quali Genova SX, The Jambo, EICMA, Rocknheim Festival, Night of Freestyle e Gladiators Games. Quest’anno ha anche partecipato con il suo team al “Freestyle delle Nazioni” piazzandosi al terzo posto. Questo solo negli ultimi dieci anni … quindi possiamo solo immaginare cosa potrebbe raggiungere in altri dieci!