Quella del biturgense classe 2010 Andrea Uccellini è la bella storia di un giovanissimo talento del motocross che vive il suo percorso di crescita sportiva e umana con una passione e un’umiltà davvero fuori dal comune. Nelle tante interviste rilasciate ai principali quotidiani nazionali si può cogliere tutta la genuinità e l’equilibrio di un ragazzo di che, nonostante un palmarès già ricco di prestigiosi riconoscimenti anche internazionali, riesce a scrollarsi di dosso il peso delle aspettative pensando soltanto a fare quello che più gli piace: spalancare il gas e regalare spettacolo in sella alla sua Husqvarna numero 353. Tutto questo, è bene ribadirlo, ad un’età nella quale il sottoscritto riusciva a malapena a mettere al suo posto la catena caduta della bici.
Inutile dire che dietro ai successi di questo promettente campione del cross c’è tutto l’affiatamento e l’impegno di un’intera famiglia che ha questo sport nel dna e che in questi anni ha compiuto importanti sacrifici per permettere ad Andrea di spiccare il volo. Proprio insieme al padre ed ex pilota Luca Uccellini abbiamo ripercorso le diverse tappe della breve ma già folgorante carriera di AU353, dalla prima gara come sottoquota al titolo iridato a squadre e la premiazione al Quirinale.
Nato su due ruote
Andrea cresce in una famiglia dove i motori rappresentano da sempre una grande passione. Fin da piccolissimo (neanche un anno) amava correre con la bici senza pedali sul giardino di casa, trascinato dalla motina del fratello maggiore. A due anni la prima moto elettrica, a tre la prima a motore, a quattro la prima gara. A sette anni vince tutte le gare a cui partecipa con la sua piccola Husqvarna 50, in attesa di spegnere le otto candeline che rappresentano l’età minima per partecipare alle competizioni più titolate. “In quella fase sembrava che il tempo non passasse mai – racconta il padre Luca – Andrea era impaziente di confrontarsi con avversari da tutta Italia e non solo. In realtà quei momenti, oggi, sembrano essere volati”.
Primi campionati, primi titoli
Al compimento della fatidica età, Andrea chiede di partecipare alla gara del Campionato Europeo in programma in Francia, in un crossodromo non lontano da Parigi. Per Luca “fu un’emozione grandissima vederlo gareggiare con ragazzi più grandi di lui di tre o quattro anni. Ricordo ancora i suoi occhi lucidi quando lo lasciai da solo nel pre parco prima della partenza”. Un battesimo che lo lancerà verso un altro importante esordio nel campionato Italiano, dove sette giorni dopo (ancora da più giovane in pista) corre l’ultima gara della stagione ottenendo una vittoria con distacchi impensabili che attira le attenzioni degli addetti ai lavori.
Nel 2019, Andrea può finalmente partecipare dall’inizio della stagione a tutte le varie competizioni regionali, nazionali ed europee di categoria. Negli eventi di portata nazionale non lascia neppure le briciole ai suoi giovani avversari, vincendo tutte le gare dei campionati regionali ed italiani della categoria “debuttanti” 65cc e ottenendo i rispettivi titoli. Buoni i risultati anche in campo europeo, dove ottiene piazzamenti importanti.
Sognando California
Nel mese di febbraio, prima dell’inizio della stagione, Andrea prende parte ad una gara/esibizione in California, allo stadio di San Diego, organizzata in occasione di una prova di supercross americano. Senza avvertire il peso degli 80.000 spettatori sugli spalti, parte in testa e ottiene subito un buon distacco dal gruppo, ma dopo alcune curve la direzione interrompe repentinamente la gara a causa dell’eccessivo fango dovuto alle condizioni meteo avverse. Il padre Luca ricorda bene le sue lacrime e “il grande dispiacere per aver perso questa importante possibilità. Gli promisi che l’anno successivo saremmo tornati in America per fargli realizzare il suo sogno”. L’impegno viene mantenuto esattamente un anno più tardi, quando la famiglia Uccellini torna negli States. Questa volta Andrea riesce a correre 12 manche – vincendole tutte – in varie gare tra cui la selettiva “Loretta Lynn’s” nel campionato americano più importante dedicato ai giovani.
L’imprevisto Covid
“Negli ultimi giorni di permanenza ci siamo recati da Los Angeles a Las Vegas per alcuni momenti di svago e spendere gli ultimi dollari prima del ritorno in Italia – racconta Luca – Il giorno della partenza, però, ecco la brutta notizia: il Covid in Europa aveva già bloccato tutto e il nostro volo, come moltissimi altri, era stato cancellato. Di punto in bianco ci siamo trovati a 15mila chilometri da casa a secco di contanti e senza sapere dove andare a dormire”. A risolvere la situazione ci ha pensato la nonna dall’Italia, o meglio, un suo amico artista originario di Città di Castello che con grande generosità ha ospitato il figlio e il nipote nella sua casa di Beverly Hills fino al primo volo disponibile per Roma. “Un’avventura dai ricordi contrastanti, tra le vittorie in terra americana, la paura di ritrovarsi senza un tetto a Los Angeles, l’esperienza nel quartiere delle star del cinema e infine il surreale atterraggio a Fiumicino con Roma in regime di lockdown totale”.
Dopo aver trascorso il periodo di chiusura nella casa in campagna del nonno, Andrea prende parte ai campionati italiani della stagione 2020, svoltasi in forma ridotta a causa della pandemia. Cancellate del tutto, invece, le competizioni europee. Anche in questo scenario anomalo, il nostro baby centauro vince tutte le selettive regionali, nazionali e la gara finale di campionato italiano, aspettando che la situazione di emergenza possa quantomeno rientrare favorendo il ritorno delle gare internazionali.
2021, l’anno della consacrazione
Gli appuntamenti fuori confine tornano nel 2021, anno che segna una svolta importante nella carriera di Andrea. La stagione lo vede ancora una volta primeggiare in tutte le competizioni nazionali, ma anche in Europa dove si laurea campione continentale della zona South-west con una brillante prestazione a Brezice, in Slovenia.
Ad agosto, ecco la grande vetrina del Campionato Mondiale MX junior in programma in prova unica a Megalopolis, Grecia. “Andrea stava dominando entrambe le manche nonostante una serie di errori tra scivolate e uscite di pista. All’ultimo giro, quando sembrava ormai tutto fatto con un vantaggio di 11 secondi sull’inseguitore, ecco la doccia fredda della caduta che lo ha portato a chiudere al terzo posto a pari punti con il secondo. Tante lacrime versate per una grande occasione persa, anche se di lì a poco ha trovato il modo di consolarsi”.
Il mondiale a squadre e i riconoscimenti
Sì perché il mancato titolo iridato individuale sarà compensato da un primo posto nel mondiale a squadre, corso con due compagni impegnati in altre cilindrate, che gli riserverà più di una sorpresa. Grazie a questo importante risultato, la squadra italiana è stata insignita di importanti riconoscimenti nelle principali sedi sportive ed istituzionali. “Siamo stati intervistati da tv e giornali nazionali, Andrea è stato premiato a Milano per la fiera dell’EICMA e a Riccione per i 110 anni della FMI, oltre ai riconoscimenti arrivati dal nostro sindaco e dal presidente della Regione”. Ma il momento fin qui più gratificante della carriera di Andrea Uccellini è stato senza dubbio il ricevimento al Quirinale dello scorso ottobre con le congratulazioni del Presidente Mattarella e l’incontro con gli idoli di sempre Valentino Rossi e Tony Cairoli, oltre ad altri campioni del mondo delle due ruote. A dispetto della sua giovane età, Andrea non si è fatto prendere dall’emozione neanche ritrovandosi di fronte a personaggi così importanti. “Anche in questi appuntamenti istituzionali ha sempre mantenuto il giusto profilo, esattamente come quando gareggia – racconta Luca – Era contento più che altro di aver vissuto questa esperienza. Ovviamente l’incontro e le foto con Vale sono stati per lui i momenti più indimenticabili.”
Quale futuro per Andrea?
Quello che abbiamo proposto è solo un breve riassunto delle avventure vissute fin qui dal giovane pilota valtiberino. Quando si parla del futuro di Andrea nel motocross, Luca Uccellini continua a predicare umiltà, nella consapevolezza che uno dei grandi punti di forza caratteriali del figlio è stato la sua capacità di non montarsi la testa: “Viviamo alla giornata cercando di cogliere il meglio da quello che viene. Fin qui Andrea è stato bravissimo ed è giusto che si goda questo bel momento, ma a questa età e in questo sport è difficile fare programmi. Dobbiamo restare coi piedi per terra”.
L’altro grande aspetto che il padre ha voluto evidenziare prima dei saluti è il ruolo che i genitori sono chiamati a svolgere in situazioni di questo genere. Perché dietro ogni gioia, in realtà, si celano importanti sacrifici. “Spesso mi chiedo se stiamo facendo la cosa giusta per mio figlio. Vale davvero la pena sostenere questi sforzi economici e familiari? Vale la pena prendersi i rischi che caratterizzano questi sport col rischio che tutto ciò non ti porti a niente? Ogni volta che questi dubbi mi assalgono ne parlo con Andrea e vengo subito rassicurato. In lui vedo un ragazzino felice di praticare uno sport che ama insieme a tanti suoi coetanei. Allora penso che forse stiamo facendo la cosa giusta. Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che sostengono Andrea in questo incredibile percorso di sport e di vita.”