Compirà 15 anni a fine ottobre ma sembra più grande della sua età. E ha già un palmarès da fare invidia, tra medaglie conquistate in Italia e all’estero e convocazioni in Nazionale. Beatrice Coradeschi, aretina di Albergo, si è appassionata a questa disciplina grazie al maestro Gennaro Patrone. “Mi alleno tutti i giorni ma non sento la fatica. E riesco a conciliare sport e studio. Adesso sogno di gareggiare ai mondiali”
Sguardo attento, parlantina sciolta, Beatrice Coradeschi dimostra più dei 15 anni che compirà a fine ottobre. Con i suoi concetti misurati ma decisi, dà subito l’impressione di credere in quel che dice. E di dire cose che le stanno a cuore. Atleta in rampa di lancio nonché studentessa modello, è una campionessa di taekwondo, disciplina d’arte marziale sviluppatasi in Corea e poi diventata la più popolare del mondo: unisce tecniche di combattimento per la difesa personale e attività agonistica. Beatrice però pratica solo forme (tecniche di braccia, calci e passi codificati contro avversari immaginari che attaccano da diverse direzioni) e freestyle (dove alle tecniche delle forme si aggiungono evoluzioni ritmate a tempo di musica).
La passione per il taekwondo è sbocciata in terza elementare, durante un progetto scolastico che puntava proprio ad avvicinare i bambini a uno sport formativo e coinvolgente. “E’ stato amore a prima vista. Al termine del corso chiesi tutte le informazioni necessarie al maestro Gennaro Patrone e pochi giorni dopo ero in palestra a Tegoleto, dove ha sede la Taekyon Club”.
Nonostante la cadenza quotidiana degli allenamenti e un impegno dispendioso a livello fisico e mentale, Beatrice ci ha dato dentro con costanza, migliorando giorno dopo giorno. A questo ha aggiunto il talento di cui l’ha dotata madre natura e le due qualità mescolate insieme hanno creato i presupposti per emergere.
“Gennaro Patrone è il mio punto di riferimento irrinunciabile. Con lui mi alleno il martedì, il giovedì e il sabato pomeriggio per due ore e mezza, mentre il lunedì e il sabato mattina faccio un’ora e mezza di ginnastica con Luca Vasarri, che mi segue per una parte specifica del freestyle, quella acrobatica. Il mercoledì e la domenica lavoro da sola. La fatica c’è ma non la sento. Mi aiutano il carattere determinato e la forza di volontà: gli obiettivi che avevo sei anni fa, quando ho cominciato, sono riuscita a raggiungerli. Adesso è normale puntare un po’ più in alto, senza dimenticare che mesi di dedizione per affinare i singoli movimenti ce li giochiamo nei cento secondi delle gare”.
In effetti Beatrice ha già un palmarès di tutto rispetto. Nel 2019 ha vinto il trofeo Coni a Crotone, conquistando l’oro singolo nel freestyle che le ha spalancato le porte della Nazionale. L’anno dopo agli Open d’Austria altro oro, stavolta in azzurro, nella gara di coppia nelle forme. Nel 2021 sono arrivati il quinto posto agli europei di Seixal, in Portogallo, il titolo italiano nel freestyle, a cui aggiungere l’argento nelle forme, e soprattutto l’argento nel freestyle ai mondiali online. Senza contare le Freestyle Series in cui ha fatto incetta di ori sia nelle coreografie stile classic che in quelle stile talent. In più, una serie di riconoscimenti prestigiosi, come quello che le ha assegnato il Panathlon di Arezzo e il recente premio Fair Play conquistato grazie ai traguardi sportivi raggiunti in parallelo con il percorso scolastico.
Iscritta al secondo anno del liceo scientifico di scienze applicate, ad Arezzo, Beatrice ama la matematica e ha la media voto del 9 (“ma non sono una secchiona, semplicemente mi piace ciò che devo studiare”). Inoltre è inserita nel progetto ministeriale studente-atleta che le consente di avere assenze giustificate quando deve partecipare alle gare: “Ho anche le interrogazioni programmate e mi ritengo fortunata perché i miei prof sono stati sempre molto collaborativi con me. Tra le mie aspirazioni c’è quella di studiare un anno in California e prendere il doppio diploma. Spero di riuscirci”.
Aretina di Albergo, in Valdichiana, seconda di tre sorelle (Claudia ha 16 anni, Livia 11), tra i suoi punti di forza c’è il rapporto di complicità con i genitori Federico, programmatore alla Ceia di Viciomaggio, e Silvia, insegnante alle scuole medie: “Hanno assecondato la mia passione per il taekwondo e di questo non posso che ringraziarli. Credo che per riuscire bene in un’attività, sia fondamentale avere armonia intorno. Per lo sport ho fatto pure tante rinunce: negli ultimi mesi mi sono concessa poche ore di svago, sono uscita di rado con le mie amiche, anche se in palestra ne ho una che condivide con me tante ore della giornata. Si chiama Sofia Bechini, è estroversa, socievole. Andiamo d’accordo”.
E il mondo fuori come lo vede una ragazza di 15 anni che pratica taekwondo, studia francese e spagnolo e parla benissimo inglese?
“Vorrei leggere di più ma il tempo è quello che è. Ogni tanto guardo qualche serie in televisione, qualche gara di ginnastica ritmica e artistica, uso i social senza eccedere. Penso che la mia generazione non sia migliore né peggiore di quelle del passato. Io ho la fortuna di dedicarmi a uno sport che mi prende totalmente, spero nella convocazione azzurra per gli europei del 2023 e di riuscire a gareggiare ai mondiali”.