Alessio Dini, giovane medico e chirurgo estetico casentinese, ha costruito un network di studi tra Arezzo, Firenze e Montecatini Terme. Un lavoro la cui bilancia pende ancora dalla parte delle donne e che durante la pandemia ha visto un incremento importante: la cura di sé stessi come rifugio
Alessio Dini è un ragazzo che trasmette professionalità, competenza e passione per il proprio lavoro. Bibbienese, classe ’84, dopo l’Itis era indeciso su quale percorso formativo affrontare: “Non è che le superiori mi abbiano lasciato idee chiarissime sugli studi futuri. Sono sempre stato curioso e la scienza mi affascinava, così mi sono iscritto a biologia, a Siena; prendendo questa prima laurea mi sono appassionato al ramo medico e ho preso la seconda a Perugia in medicina e chirurgia. Mi piaceva la chirurgia robotica, ma avevo già iniziato a fare la libera professione come biologo ed ero geloso di quella libertà, la possibilità di spostarmi e di non essere sempre nello stesso luogo, inoltre mi piace troppo il rapporto diretto con il paziente”.
Dopo lo studio in Casentino ne ha aperto un altro ad Arezzo e poi a Montecatini Terme, ma lavora pure a Firenze, Cesena e Milano in altri poliambulatori: “Questo settore è quello che dal punto di vista tecnologico sta avendo lo sviluppo maggiore. Le ultime frontiere riguardano la medicina rigenerativa, con cellule staminali e progenitrici, poi ci sono le tecniche “endo”, minimamente invasive che potrebbero in un futuro sostituire la chirurgia estetica classica”.
Fare il medico e chirurgo estetico, implica una grande responsabilità: “Si lavora sul paziente sano per migliorarne la condizione, non è come in ospedale dove arriva il paziente malato, in questo caso il lavoro deve essere perfetto, soprattutto quando si parla di viso. A me piace il rapporto che si crea con le persone, un rapporto di fiducia, duraturo che cresce nel tempo, è bello quando vedi che hai migliorato la qualità della loro vita: l’impatto psicologico è elevato. Per fare questo lavoro ci vuole un grande senso estetico, capire se c’è un difetto e se la sua eliminazione migliorerà l’armonia dell’insieme, senza scordarci che esistono canoni di bellezza diversi, la bellezza non è un pensiero unico. Dispiace dirlo ma soprattutto nelle grandi città, in questo ambito, sono frequenti richieste, eccessive, di lavori che alterano la normale fisionomia: la bellezza, dal mio punto di vista, deve essere elegante e non volgare”.
Un lavoro che nel tempo ha visto l’aumento dei pazienti uomini, ma il sorpasso è ancora lontano: “La medicina e la chirurgia estetiche sono ancora appannaggio delle donne, ma la richiesta maschile cresce. Dall’epilazione al botox, dal rinofiller per le correzioni del naso all’iperidrosi (cioè la sudorazione eccessiva), fino alla rimozione dei tatuaggi che vale sia per la donna che per l’uomo, ma in generale le donne rappresentano ancora l’80 per cento dei pazienti”.
L’idea è quella di fare interventi che non siano invasivi, che non lascino segni evidenti, qualcosa che faccia sentire meglio la persona senza che si possa notare. Naturalmente i diversi periodi dell’anno richiedono interventi differenti e adesso, in vista dell’estate, si pensa alla prova costume e c’è un’elevata richiesta di trattamenti corpo.
La pandemia, al contrario di quello che avremmo potuto pensare, ha portato un aumento del lavoro: “Un aumento incredibile. Forse il fatto di non poter viaggiare, stare molto in casa guardandosi allo specchio, l’umore sotto i tacchi, hanno portato molte persone a prendersi più cura di sé”. Una cura che passa anche dalla dieta e dal cibo: “Le diete devono essere scientifiche, a volte utilizzo quelle chetogeniche. L’importante è il bilanciamento degli alimenti durante la singola giornata e non esistono alimenti miracolosi o superfood. Se dovessi indicare tre pilastri della dieta direi: variare, non si deve essere monotoni, dobbiamo allargare gli orizzonti del gusto; fibre, una dieta ne deve essere ricca; olio d’oliva, fondamentale. Ovviamente serve pure l’attività fisica”.
Un medico giovane con gli occhi piantati nel futuro: “Vorrei una famiglia, correre di meno in giro per l’Italia, creare un mio brand qui in Toscana, inserendo nuovi medici, anche se è ancora presto per dedicarmi esclusivamente a una direzione sanitaria”. Nel frattempo Alessio cura l’aspetto fisico, che fa parte del lavoro e del rapporto con i pazienti, e prova su sé stesso prodotti e nuovi apparecchi: “Investo molto in tecnologia, siamo gli unici in città a fare la rimozione dei tatuaggi, e proviamo tutto su di noi e poterlo spiegare meglio e con trasparenza alle persone che si rivolgono ai miei studi”.