Nunzia Palombo, responsabile area manager per Toscana e Umbria di Openjobmetis, ci guida attraverso le trasformazioni del mercato tra innovazione, formazione e nuovi equilibri

Le principali tendenze del mercato del lavoro nella provincia di Arezzo quali sono? E quali settori stanno registrando la maggiore richiesta di personale qualificato?
Il mercato del lavoro di Arezzo è in piena evoluzione. Settori come l’oreficeria, una volta dominanti, oggi faticano a rinnovarsi, mentre la moda, il tessile di lusso e la pelletteria stanno trainando la crescita. Le richieste maggiori arrivano dall’elettronica, dalla meccanica e dalle energie rinnovabili, ma qui emergono sfide: manca un raccordo tra formazione scolastica e domanda aziendale. Le scuole usano ancora macchinari tradizionali, mentre fuori c’è una digitalizzazione sempre più pervasiva. Stiamo intervenendo direttamente nelle scuole per colmare questo divario, dialogando con studenti, professori e imprenditori.

In questo periodo si registra una crescente richiesta di figure specializzate o di competenze trasversali?
Entrambe sono fondamentali. Le competenze trasversali, come flessibilità e capacità di apprendere, sono sempre più ricercate. Tuttavia, alcune specializzazioni tecniche restano difficili da trovare: pensiamo alla progettazione elettronica o alla saldatura. Lavori considerati tradizionalmente maschili stanno ora aprendo le porte alle donne, grazie alla loro precisione, un vantaggio apprezzato proprio in campi come la saldatura e l’assemblaggio elettronico.

Quali consigli darebbe ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro oggi ad Arezzo? Esistono settori o percorsi formativi particolarmente promettenti?
Il primo passo è un curriculum ben curato, anche senza esperienza, che mostri motivazione e consapevolezza. Studiare il territorio e arrivare preparati ai colloqui: questo fa la differenza. I settori promettenti? Sicuramente elettronica, energie rinnovabili e moda. Inoltre, le agenzie per il lavoro non sono solo “un passaggio”: possono diventare un partner per orientarsi e crescere.

In che modo la digitalizzazione e l’automazione stanno influenzando la domanda di lavoro ad Arezzo? Ci sono settori che hanno beneficiato o sofferto di questi cambiamenti? La digitalizzazione ha rivoluzionato tutto, favorendo l’elettronica e la meccanica avanzata. Purtroppo, i settori che non hanno investito nell’innovazione sono rimasti indietro. L’automazione non elimina il lavoro: lo trasforma, creando opportunità per chi sa adattarsi e formarsi.

Qual è il ruolo di Openjobmetis nel supportare le aziende locali nella ricerca e selezione del personale? Non ci limitiamo alla selezione: costruiamo corsi su misura per rispondere alle esigenze delle aziende, formando tecnici per macchine CNC, saldatori o addetti all’assemblaggio. Collaboriamo con associazioni come Confartigianato e CNA, ma vorremmo un dialogo più strutturato con le istituzioni per valorizzare il nostro contributo al territorio.

Un percorso di crescita personale e professionale: come è arrivata alla guida di Openjobmetis per Toscana e Umbria? Il mio viaggio è iniziato con una laurea in Relazioni Internazionali e un master in Human Resources. Poi, passo dopo passo, abbiamo costruito un team al femminile formidabile: prima con Rossella Picinotti, poi con Elena Marmorini e per finire con Elena Cannelli. Abbiamo aperto nuove sedi ad Arezzo, Bibbiena e Foligno, partendo letteralmente da zero. La nostra forza? Essere unite, condividere obiettivi e crederci sempre