E domani come sarà? Come affrontare il post coronavirus? Ecco la risposta di Piero Iacomoni, imprenditore nel settore dell’abbigliamento con il gruppo Monnalisa
Non ho dubbi che ci rialzeremo e saremo nuovamente pronti a spiccare il volo con la grinta e l’energia che da sempre contraddistinguono gli italiani. Magari avremo qualche ferita in più e magari cadremo di nuovo ma crescerà l’esperienza. E avremo nuove consapevolezze; dei nostri limiti come delle nostre potenzialità. Nel mercato ci sono sempre stati gli alti e i bassi. Diciamo che questa volta è un basso particolarmente difficile e doloroso.
Ma possiamo imparare qualcosa come apprezzare di più il tempo con noi stessi e con la famiglia, l’ambiente e il rapporto con gli altri. Io ho avuto dimostrazioni di affetto commoventi. Quando ho annunciato le nostre difficoltà ai dipendenti, ma anche l’intenzione di non mollare e di aiutare, per quanto possibile, il territorio, mi sono arrivate decine e decine di risposte cariche di speranza, di forza, di entusiasmo. Ho capito di avere accanto persone eccezionali che lottavano insieme a me.
Io e mia moglie Barbara abbiamo deciso di destinare parte della produzione alla realizzazione di mascherine chirurgiche in tessuto non tessuto e di devolvere una parte del ricavato delle vendite on line a favore delle necessità della città. Siamo grati ad Arezzo, amiamo moltissimo questo territorio che ha avuto un ruolo determinante nel nostro successo imprenditoriale e ci sentiamo parte di questa splendida comunità. Ho trovato doveroso cercare il modo di dare una mano.
Non ripongo molta fiducia nella politica ma credo fortemente negli imprenditori del mio Paese. L’italiano ha fantasia, creatività, ingegno. E queste qualità ci permetteranno di ripartire prima e meglio di altri. Inoltre, se io sono riuscito a fare una videoconferenza credo che tutto sia possibile.