Il motto della società, operativa da oltre vent’anni, è l’esempio di come alle parole possano seguire anche i fatti. Passione, competenza, professionalità, attenzione alla salute sono i cardini intorno a cui ruota un’attività che coinvolge oltre 500 persone. Con la scuola calcio che è un fiore all’occhiello e che insegna ai bambini non solo a segnare un gol ma anche (soprattutto) a socializzare e rispettare le regole
“Una volta i ragazzini dovevamo toglierli dalla strada, adesso invece dal divano di casa dove navigano sugli smartphone”. Salvatore Di Bella, dirigente di lungo corso dell’OlmoPonte, sorride e fotografa realisticamente la situazione di oggi.
Sulla strada, semmai, bisognerebbe giocare a calcio un po’ di più, proprio come si faceva una volta, con le partite senza orario da mattina a sera, le ginocchia graffiate e i cappotti buttati per terra, utilizzati come pali della porta.
La generazione Z, quella nata digitale, che il pallone l’ha conosciuto prima in tv e sul telefono piuttosto che in campo, che si nutre quasi solo di highlights e che lo sport preferisce guardarlo piuttosto che praticarlo, è diversa da tutte quelle che sono venute prima.
Eppure qualche refolo di sana passione soffia ancora e l’OlmoPonte riesce a catalizzarla verso un approccio ludico, sereno e sicuro al gioco del calcio. I numeri sono emblematici: oltre vent’anni di attività, una trentina di giocatori lanciati verso le categorie professionistiche, 400 tesserati, 500 persone operative tra atleti, tecnici, dirigenti, medici.
Nata con il nome di Gruppo Sportivo Ponte nel 2001, in seguito all’unione fra Cricca Club e Saione, la società ha assunto l’attuale denominazione nel 2008 dopo aver inglobato l’Olmo.
Il presidente Marco Treghini ha messo a punto un’organizzazione interna che ha pochi ma fondamentali segreti, tra cui un team di istruttori e collaboratori di alto livello, tutti qualificati e considerati fra i migliori in ambito regionale, capaci di offrire un solido insegnamento tecnico e di far vivere un’esperienza serena e sicura. Uno dei fiori all’occhiello della società è l’attenzione ai dettagli riguardanti la salute fisica e psicologica dei ragazzi (e non solo), come dimostrano i defibrillatori cardiaci presenti negli impianti. Tre si trovano presso le strutture di via del Verrocchio (due campi regolamentari in erba naturale e un campo sintetico di nuova generazione), uno nel campo di Olmo. Tutti gli istruttori, gli allenatori e gli accompagnatori sono addestrati al loro utilizzo, senza contare la presenza quotidiana di un operatore sanitario che presidia l’infermeria. Nell’organigramma figurano anche un responsabile sanitario, una psicologa e una nutrizionista.
Non per caso Fabio Brachelente, responsabile della scuola calcio, è un apprezzato osteopata, preparatore atletico diplomato Figc e in possesso del patentino Uefa B. Ai bambini non insegna solo i fondamentali tecnici, come parare un rigore o segnare un gol. Anzi, gli obiettivi primari sono la socializzazione e l’inclusione, lo spirito di gruppo e il rispetto delle regole, valori universali dello sport e di una società civile.
Per quasi tutte le annate (che vanno dal 2010 al 2018) e per una precisa scelta societaria, il rapporto istruttore/allievi è di 1 a 10/12 per scendere a 1 a 6/8 nelle fasce d’età più piccole. Durante la settimana è assicurata la presenza di istruttori di scienze motorie che coadiuvano lo staff tecnico. E per le categorie dalla Under 13 alla Under 8, per il ruolo di portiere, è presente lo staff della scuola calcio portieri.
Dopo una proficua collaborazione con l’Atalanta, da alcuni anni l’OlmoPonte è affiliata della Fiorentina, a testimonianza della bontà del lavoro svolto. Altrettanto importante è la partnership con il campione del mondo Francesco Graziani e la sua Academy, che ha permesso alla scuola calcio di crescere sotto ogni profilo. La presenza del popolare “Ciccio” ha implementato i contatti con molti club professionistici italiani, favorendo la condivisione di esperienze e modalità di allenamento che stanno portando grandi benefici allo staff e ai bambini.
E’ un’attività a 360 gradi quella dell’OlmoPonte, che in vent’anni ha organizzato tavole rotonde, incontri e convegni insieme a enti locali, Coni, Asl, Figc e Aia, tutti indirizzati a migliorare la salute e la qualità della vita dei ragazzi, cercando di prevenire e combattere i disagi che possono condizionare la loro età.
“Il modo migliore di vivere il calcio” è da sempre il motto dell’OlmoPonte. Uno di quei casi, non troppo frequenti, in cui i fatti hanno dato seguito alle parole.