Glamour, moda, arte e design mixati in uno spazio open nel cuore del centro storico. Giuseppe Angiolini ha trasformato palazzo Lambardi in un luogo da visitare: più di mille metri quadri con boutiques, bar, relais e un’area destinata a mostre ed eventi. Una rottura con i canoni del passato, un grande passo verso Arezzo Newave. Ad Up Magazine lo aveva anticipato un anno fa. E’ stato di parola
Le sue botteghe della moda avrebbe potuto aprirle ovunque: a Milano, a Roma, anche a Parigi o Londra. Ha scelto Arezzo e non certo per una forma di sciovinismo, bensì per coerenza con la sua filosofia di business. Giuseppe Angiolini è una mosca bianca: tutti pensano che in questa città non si possa investire, avere successo e scappano altrove. Lui è rimasto ed è andato controcorrente. Una lucida follia, un pegno da pagare al cuore, una ragionata concessione alle radici: fatto sta che si è costruito un nome, una reputazione, un brand. Ha allargato i suoi orizzonti al mondo intero senza smarrire il filo conduttore che ogni volta lo ha riportato lì, in Corso Italia, dove i negozi Sugar sono gli esclusivisti o quasi dell’eleganza. Adesso ancora di più.
L’inaugurazione di palazzo Lambardi/Sugar ha trasformato Arezzo, almeno per una notte, nella capitale del glamour. Un evento non solo ma anche per gli aretini, che hanno apprezzato. Più di mille metri quadri restaurati e da visitare con boutiques, bar, relais e un’area destinata a mostre ed eventi, tra affreschi e i resti di una domus romana. Una rottura con i canoni del passato, un grande passo verso Arezzo Newave.
Giuseppe Angiolini aveva anticipato questo suo grande progetto ad Up Magazine, poco più di un anno fa. Gli dedicammo la storia di copertina del nostro primo numero. E lui è stato di parola.