A marzo compirà 17 anni ma la vita l’ha già messa di fronte a prove impegnative, superate con tenacia e perseveranza. La displasia ossea e le operazioni alle gambe, il liceo artistico e l’amore per il nuoto, le gare e le medaglie: l’atleta della New Team Giano sta battendo record su record nelle competizioni paralimpiche e coltiva il sogno di partecipare alle Olimpiadi del 2028 a Los Angeles. “Ci proverò passo dopo passo. Come ho sempre fatto finora”
Emma Lancini, aretina, compirà 17 anni a marzo ma ha un sacco di storie da raccontare. L’ultima è di pochi giorni fa, ambientata a Roma, dove ha partecipato al primo raduno dell’Academy della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. Era in compagnia di altri 12 atleti, sotto la supervisione dei tecnici azzurri che stanno preparando la spedizione olimpica di Los Angeles 2028. Parteciparvi sarebbe un sogno, anzi IL sogno, ma Emma è una che sa tenere i piedi per terra.
La vita le ha già dato una lezione importante: raggiungere un obiettivo non è impossibile e non è facile per nessuno. Servono costanza, impegno, resilienza. E se ci dai dentro nel modo giusto, alla fine puoi farcela.
Tra le storie di Emma c’è l’amore per il nuoto, uno sport che l’ha accompagnata da quando era una bambina perché il nuoto fa bene ed è salutare. Come in tutti gli amori, ci sono stati momenti difficili, complicati, in cui voltare pagina e cambiare strada sembrava la soluzione migliore. Ma certi legami non si spezzano. E la piscina, oggi, è a tutti gli effetti una seconda casa.
In vasca si fatica, si sta bene e, da un paio di anni, si gareggia con ottimi risultati. Emma l’estate scorsa ha conquistato due ori nei 50 e 100 stile libero agli italiani assoluti di Napoli, firmando due record nazionali nella categoria Ragazzi. Agli assoluti invernali di dicembre, che si sono svolti a Fabriano, ha primeggiato nei 50 e 100 stile libero e nei 50 dorso. Pure stavolta con tre record! Dieci giorni fa l’ultima impresa a Varese, con un altro record nei 400 stile libero.
Eppure il podio non è l’unico parametro con cui misurare le soddisfazioni. Dentro il sacco delle storie c’è lo straordinario rapporto umano che si è creato con la New Team Giano, la società di Subbiano che ha tesserato Emma e che le mette a disposizione strutture, competenze tecniche, sostegno a 360 gradi. Presso la piscina comunale vengono organizzati corsi di nuoto per bambini e adulti, oltre a mille altre attività. Emma si allena quattro volte alla settimana per circa due ore al giorno, compreso il sabato, e dal 2023 è entrata a far parte della New Team Giano paralympics, nata con l’obiettivo di offrire una preparazione specifica a lei e ai suoi due compagni di squadra. Un segnale importante da parte della società, la dimostrazione che sensibilità e professionalità possono fare veramente la differenza.
Dice Emma: “Kevin Casella, il mio istruttore, è il segreto del benessere che ho raggiunto. Gli devo molto, tra di noi si è creato un feeling molto solido. Vado ad allenarmi volentieri, in gara mi diverto, c’è un’atmosfera piacevole che è un grande aiuto”.
Tutto questo senza tralasciare la scuola, che viaggia in parallelo con lo sport. Emma è iscritta al liceo artistico e riesce a conciliare i libri con le medaglie, a dimostrazione di una perseveranza che è sempre stata un tratto distintivo del suo carattere, plasmato dall’affetto di una famiglia molto unita: i nonni, i genitori Luca e Maruska, la sorella Elenasofia sono stati e sono punti di riferimento insostituibili.
“La mia aspirazione è arrivare a vestire l’azzurro” confessa Emma “ma so che bisogna fare un passo per volta. Io ci metterò tutta la tenacia possibile”.
La stessa tenacia che ha esibito da piccolina, quando ha dovuto andare tre volte sotto i ferri per operarsi alle gambe e combattere contro la displasia ossea, fastidiosa compagna di strada che l’ha frenata, rallentata ma non le ha impedito di andare avanti. Passo dopo passo, per l’appunto. E adesso, anche se è in acqua, Emma sembra in procinto di prendere il volo.