Solidarietà, rispetto e consapevolezza per superare ogni barriera e pregiudizio. Da qualche tempo anche in Valtiberina stanno prendendo forma una serie di realtà associative che si pongono l’obiettivo di tutelare le diverse fasce di popolazione e promuovere tematiche di grande rilevanza sociale. Tra queste vi è anche ValtiberinAutismo, un progetto che nei suoi sette anni di attività ha illuminato il territorio con una luce particolare trasformando il concetto di inclusione in realtà palpabile.
In questi anni, l’associazione ha guadagnato il rispetto e il sostegno di una crescente comunità di circa 220 soci. Ma ValtiberinAutismo è molto più di un insieme di associati. È un faro di speranza, un catalizzatore di cambiamento e un portavoce inequivocabile delle cosiddette “4 C”: Conoscenza, Comprensione, Consapevolezza, Condivisione.
Come si può facilmente intuire dal nome, la sua missione principale è quella di favorire la tutela delle persone con disturbo dello spettro autistico (DSA) e disabilità intellettiva attraverso un potenziamento delle loro capacità e abilità sociali, sia nell’ambito scolastico/lavorativo che nella vita di tutti i giorni. Un obiettivo che va ben oltre la semplice assistenza, poiché ValtiberinAutismo si impegna a costruire ponti tra la comunità locale e coloro che spesso sono emarginati o misconosciuti. Questo impegno si traduce in preziose sinergie con enti privati e istituzioni pubbliche a cavallo tra Toscana e Umbria.
Nascita e prime sfide
La storia di ValtiberinAutismo inizia il 30 maggio del 2016, in un periodo in cui l’argomento dell’autismo e delle disabilità cognitive stava guadagnando sempre più visibilità a livello globale. L’associazione è nata con l’obiettivo di supportare le ragazze e ragazzi con autismo e le loro famiglie nella vita quotidiana, educativa e sociale.
“Ogni 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, organizziamo eventi mirati a diffondere la conoscenza e sensibilizzare la popolazione – ricorda Paola Valdambrini, che assieme alla presidente Susy Sesto coordina le attività dell’associazione – A questo si aggiungono vari incontri tematici ed altre iniziative periodiche che hanno ulteriormente rafforzato la nostra presenza. Un altro aspetto cruciale – ricorda Paola – riguarda l’importanza di fornire agli insegnanti e agli esercizi commerciali le competenze necessarie per accogliere e relazionarsi con i nostri ragazzi, troppo spesso associati a stereotipi e pregiudizi che non riflettono la realtà. Per questo sono stati organizzati corsi di formazione per insegnanti e operatori commerciali, dove si sono affrontate strategie efficaci per affrontare le difficoltà comportamentali e fornire le giuste metodologie di approccio”.
Tuttavia, la strada verso la realizzazione di questa visione non è stata priva di sfide: l’associazione si è trovata ad affrontare le difficoltà imposte dalla pandemia Covid, che ha costretto a sospendere temporaneamente molte delle iniziative pianificate. “Sono stati due anni molto complessi, ma alla fine del marzo 2022 una bella opportunità di ripartenza si è presentata sotto forma di un “charity shop” proposto dalla Fondazione Monnalisa di Arezzo. Questa iniziativa ha permesso a Valtiberinautismo di raccogliere fondi necessari per portare a termine il corso RBT (Tecnico del Comportamento Certificato), che si è tenuto prima del Covid presso la Fondazione Progetto Valtiberina, altro nostro prezioso partner. Il corso era destinato a insegnanti, educatori, genitori e logopedisti, evidenziando il forte impegno dell’associazione nell’educazione e nella formazione”.
Laboratori e progetti di potenziamento
“Uno degli aspetti più preziosi legati alle attività è stata la creazione di laboratori dedicati al potenziamento delle abilità dei ragazzi” ricorda Paola. Progetti come “Steve McCurry e la Fotografia”, in collaborazione con il Liceo Artistico Giovagnoli di Sansepolcro, hanno aperto nuovi orizzonti di espressione e creatività per i partecipanti. Gli incontri, le mostre e i progetti successivi hanno continuato a offrire opportunità di crescita e sviluppo uniche.
Tra i progetti più significativi di ValtiberinAutismo vi è poi il PAF – “Pane, Amore e Fantasia”. “Questo progetto mira a creare un laboratorio didattico per la produzione di pane, pasta e dolci, offrendo ai partecipanti l’opportunità di imparare e lavorare in un ambiente inclusivo”. La sua realizzazione è stata possibile grazie a donazioni raccolte tramite piattaforme di crowdfunding e eventi di raccolta fondi, dimostrando il forte sostegno della comunità.
Sempre sul fronte dell’accessibilità ai servizi, nel 2022, Valtiberinautismo ha partecipato a un bando del Museo della Battaglia di Anghiari per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei e nei luoghi di cultura pubblici e con la prossima realizzazione di una guida in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), dimostrando l’approccio proattivo dell’associazione nel rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti.
La visione futura
Guardando al futuro, la sfida certamente più ambiziosa per ValtiberinAutismo riguarda il progetto “Il Giusto Binario”, iniziativa che rappresenta un faro luminoso per il futuro. “La partenza di questo progetto ci sta particolarmente a cuore – aggiunge Paola Valdambrini – La Fondazione Progetto Valtiberina, con la quale collaboriamo da tempo e condividiamo vari aspetti sul benessere del territorio, ci ha dato la propria disponibilità, mentre vari partner pubblici come Comune e Asl si sono detti pronti a sostenerci. Con l’ulteriore sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e il coinvolgimento attivo della comunità, questo progetto promette di creare un luogo di inclusione e crescita per tutti”.
Un altro grande progetto riguarda il complesso tema dei diritti e delle nuove prospettive in materia di disabilità. “Dopo un proficuo e partecipato convegno organizzato lo scorso maggio, si sta concretizzando una collaborazione con la Fondazione Riconoscersi di Arezzo per organizzare dei percorsi di vita e di vita indipendente, nel rispetto della convenzione sancita dall’ONU in materia di diritti dei disabili”. Tale convenzione sancisce come le persone con disabilità abbiano diritto di vivere la piena cittadinanza; questa riappropriazione porta inevitabilmente ad un passaggio di paradigma rispetto a quella che è la concezione della disabilità e dei servizi ad essa dedicati. “Le persone con disabilità non sono persone da assistere, proteggere e custodire ma devono essere adeguatamente sostenute per poter svolgere la loro vita nella società di tutti, con pari dignità, pari opportunità, libertà di scelta e piena autodeterminazione”.
Un’altra interessante iniziativa in corso di svolgimento riguarda l’operazione di sensibilizzazione nata dalla sinergia con la redazione di TTV per la realizzazione di “Giorno per Giorno”, una docuserie a fini sociali che vuole esplorare il mondo dell’autismo attraverso le testimonianze e le esperienze di vita di alcuni ragazzi del territorio con disturbo dello spettro autistico e delle rispettive famiglie. “Nei vari capitoli di questo particolare racconto – spiegano gli autori del progetto – sarà possibile entrare a stretto contatto con i protagonisti, condividendo con loro diversi momenti di quotidianità, dalla colazione alla scuola, dalle attività ludiche alla vita sociale, così da consentire allo spettatore di conoscere meglio le sfide e le opportunità che incontrano ogni giorno questi ragazzi e le loro famiglie”.